Ad essere bocciato non è lo sforamento del 2,4%, ma il fatto che questo sacrificio non produrrà crescita. Secondo la UE e non solo, l’1,5% pari a 27 miliardi di deficit sono da considerarsi a fondo perduto e l’Italia non si può permettere di indebitarsi in nome di una propaganda politica che rischia di diventare un boomerang. Per la prima volta la commissione europea si riunirà per decidere quale strategia e intervento attuare contro di noi, ”significherebbe perdere la poca indipendenza economica che ci è rimasta per chissà quanti anni e chissà con quali effetti – non dimentichiamo la Grecia”.
Perchè la commissione europea ha giudicato la manovra un sacrificio a fondo perduto?
”Perchè la sostanza di tutta la manovra del governo giallo – verde si basa sul dare, condonare e non creare nessun tipo di produzione per la modica cifra di 27 miliardi di euro che non ci sono. L’unico modo per salvare la manovra è proporre una patrimoniale per finanziare la flat tax, la quota 100 e il reddito di cittadinanza. Mettendo mano sui patrimoni dai 400 mila euro si avrebbero subito a disposizione 20 miliardi di euro e questo porrebbe fine al problema del deficit”.
Nemmeno dalla pace fiscale si avrebbero a disposizione i fondi necessari alla manovra.
Il 45% dei redditi al netto delle imposte sono poco sopra i 15 mila euro. Tutti loro rientrano quindi nel primo scaglione della pace fiscale come vedremo negli esempi più avanti.
Cosa contiene la bozza del decreto fiscale allo studio dell’Unione Europea?
Tassazione al 20% dei redditi mai dichiarati, i versamenti dovranno avvenire in un arco temporale di 5 anni; ”tra fondi neri e prestazioni professionali a nero (vedi medici in strutture private o in studi privati) non esiste un vantaggio economico per far emergere dichiarazioni omissive, a meno che non si sappia di subire un controllo fiscale”.
Lo stralcio di tutte le cartelle esattoriali sotto i 1000 euro, emesse dal 2000 al 2010; ” non è stata inserita nella bozza un limite di cartelle; un singolo contribuente potrebbe avere nel proprio cassetto fiscale anche 15 mini cartelle di importo inferiore alle mille euro – in questo modo i calcoli del MEF sul recupero dei debiti è gravemente falsato”.
Per le liti pendenti si riconoscerebbe il diritto a pagare il 50% del dovuto a chi ha già vinto in primo grado e il 20% per chi ha avuto ragione in appello; ”Non ha senso questa norma, nessun contribuente che si è visto dare ragione in primo grado chiuderebbe il contenzioso pagando il 50% del debito maturato, anche perchè i legali dell’agente di riscossione quasi mai fanno appello”.
I contribuenti pagheranno una percentuale in base al reddito
ISEE inferiore a 15.000 euro: il contribuente paga per la pace fiscale il 6%.
Se il contribuente ha accumulato debiti per 100 mila euro pagherà solo 6 mila euro. Ma se ha accumulato debiti per 100 mila euro probabilmente ci troviamo di fronte ad un contribuente che ha eluso al fisco gran parte dei redditi. La metà dei redditi italiani è pari a 15 mila euro.
ISEE tra 15.001 e 22.000: il contribuente paga per la pace fiscale il 10% – su 100 mila verserà solo 10 mila euro.
ISEE tra 22.001 e 30.000: il contribuente paga per la pace fiscale il 25% – su 100 mila euro verserà solo 25 mila euro.
Dichiarazione integrativa al 20% – chi rientra?
L’accesso alla dichiarazione integrativa con aliquota fissa del 20% riguarda i soggetti che rispettano i seguenti requisiti:
Chi ha omesso del tutto le dichiarazioni (i cosiddetti evasori totali) è escluso dall’agevolazione; ”questi soggetti, proprio perchè evasori totali non ricevono nemmeno la cartella esattoriale. Sono soggetti totalmente sconosciuti al fisco e quindi non inclusi nell’anagrafe tributaria”.
Le somme mai dichiarate e da sanare non devono superare di 1/3 il reddito imponibile;
L’importo massimo sanabile è pari a 100mila euro; ”100 mila euro all’anno è un limite non accettabile, questi soggetti devono essere totalmente punibili”.
Le cartelle esattoriali superiori a 100 mila euro sono soltanto il 4% del totale, dunque il 96% avrebbe diritto al condono;
Al momento le liti pendenti, cioè le cause in corso nelle commissioni tributare provinciali e regionali, che al momento ammontano a circa 50 miliardi di euro.
”Abbiamo inviato in sede Europa una manovra finanziaria da capogiro (flat tax – Fornero – RdC) accompagnata da un documento programmatico privo totalmente di una seria valutazione economica tra entrate e uscite”.
Ultima segnalazione: arrivano in sede notizie riguardanti alcune banche le quali, in forma autonoma, starebbero inviando comunicazione ai clienti sul rialzo dei tassi di interesse su fidi, mutui, prestiti. Oltre al rientro immediato dalle esposizioni in attivo con rialzo del tasso applicato. Naturalmente la chiave di lettura è doppia: un tentativo di allarmismo o un improvviso crollo di liquidità nelle casse.