”Alcuni mesi fa ho ceduto 2 settimane in multiproprietà, con rogito notarile.
Adesso sono stata contattata da uno studio legale di santa Cruz de Tenerife, che mi chiede di pagare I.B.I dal 1992 sino al 2021 per 2.806 euro. Prima di pagare vorrei essere sicura che non si tratti di truffa”. Federcontribuenti: ” l’I.B.I è l’imposta beni immobili spagnola e sono inglobate nelle spese fisse annuali di amministrazione ed è l’amministratore a dover versare la tassa. In caso di multiproprietà eredita o si rinuncia all’eredità o si devono pagare i debiti”. Email con false richieste di denaro da parte dell’agenzia tributaria spagnola, cosa fare?
Qualunque richiesta di denaro proveniente dagli studi legali spagnoli per proposte di acquisto o pagamento imposte dovute per multiproprietà in possesso o dismesse vanno vagliate attentamente poiché: ”nel 98% dei casi questi soldi non sono dovuti”.
Esiste un database contenente contatti, come telefono o indirizzi email di multiproprietari lungo 25 anni e ogni tanto, chi ha avuto o l’ha ancora una multiproprietà viene contattato e a seconda dei casi questi studi legali, quasi sempre spagnoli, inviano richieste di denaro per proposte di acquisto da parte di compratori farlocchi o richieste per imposte non dovute.
Come inizia la truffa? All’improvviso la società che gestisce la multiproprietà o la quota vacanze inizia a chiamare di continuo il proprietario avanzando richieste di denaro per improvvise spese di gestione; le telefonate si fanno sempre più insistenti fino ad arrivare a minacciare l’utente di azioni giudiziarie se non versa il denaro. A questo punto, magicamente, l’utente viene chiamato da una società con sede in Spagna che promette, all’utente tartassato, di avere un compratore interessato ad acquistare proprio la sua multiproprietà e che gli basta anticipare le spese notarili per ricevere poi il compenso. ”Queste società di intermediazione chiedono all’ignaro multiproprietario di inviare a loro tutta la documentazione e nel giro di due giorni gli viene inoltrato via mail la proposta di acquisto. Come funziona la trattativa.
Il tutto si svolge per telefono senza nessun incontro fisico. Il Contratto preliminare viene sempre firmato via mail. Dopo qualche giorno “ci si accorge che manca il foglio informativo” e si propone di incaricare un avvocato spagnolo per predisporre tale documento, senza il quale non sarebbe possibile concludere la vendita. A questo punto si chiede il primo versamento di € 980. Subito dopo informano il Venditore che il cliente esige la registrazione del Contratto preliminare presso un notaio spagnolo, altrimenti non pagherà la caparra. Ecco che volano altri € 1.000. Al venditore si mandano i documenti che attestano i pagamenti che l’agenzia ha effettuato a favore dei professionisti con tanto di carta intestata dell’avvocato e del notaio. In terza battuta chiedono altri soldi per la traduzione di documenti e versamento delle tasse spagnole sul valore del bene in vendita. Successivamente comunicano al venditore che la proprietà del residence vanta gli arretrati di spese di Imu e tarsu (o I.B.I) e se non vengono pagate non si potrà rogitare il bene gravato da debiti. A questo punto il venditore dopo aver pagato circa € 5.000 comincia a nutrire sospetti e si rivolge alle associazioni di consumatori per avere informazioni sulla società immobiliare “intermediaria” e sull’acquirente, e solo allora scopre l’amara realtà di essere stato truffato.
Se la multiproprietà è stata già ceduta allora chiedono solo il pagamento delle imposte arretrate ma, ”non sono i multiproprietari a dover pagare queste imposte che sono invece a carico dell’amministratore che gestisce la società che possiede le multiproprietà”.
Le richieste di aiuto rivolte alla Federcontribuenti hanno tutte questo tono: ”Vorrei delle delucidazioni su una questione relativa alla vendita di una mia multiproprietà in Italia, verso un’agenzia immobiliare spagnola. Mi hanno inviato una promessa di acquisto e un mandato che ho firmato e mi hanno detto che può redigerlo uno studio legale spagnolo e legalizzarlo in Spagna, per un importo pari a 1.000 euro. Sono proprietaria di 2 settimane in un villaggio a Manfredonia e non ne posso più e a dicembre è arrivata una mail in cui mi chiedono 570 euro di spese di gestione oltre a preventivo lavori extra pari a € 9200,00 + iva, aiutatemi grazie”.
Una altra richiesta simile è arrivata per un timeshare in Messico, ”in questo caso il consumatore è stato chiamato dalle Canarie con una richiesta di anticipo spese pari a 5.500 euro”.
Il punto non è la richiesta di denaro.
”Lo abbiamo detto tante volte, ottenere un certificato di svincolo ha un costo anche perchè si deve procedere con rogito notarile. La truffa è nell’iter. Scelgono di gestire la pratica in Spagna poiché è più facile fregare gli anticipi e scappare nel nulla e sono bravi a nascondere le collaborazioni con le società con sede in Italia e che posseggono i database con nomi e numeri di telefono dei multiproprietari”.
Cosa fare e a cosa stare attenti.
”Hanno tentato di screditare la nostra associazione che da anni denuncia nelle procure queste società e togliendogli dalle mani polli da spennare inventando false segnalazioni. Fate come noi, quando avete le prove andate nelle procure a denunciare e non in televisione! Tornando alla truffa: non cercate una scorciatoia per liberarvi della multiproprietà che ha costi certi e importanti. Lo svincolo con rogito lo dovete ottenere in Italia con tempi che vanno mediamente da un anno a due a seconda del tipo di vincolo e del luogo dove ha sede. Inoltre ribadiamo la buona percentuale di sentenze ottenute dal nostro ufficio legale e che vede risarciti gli utenti anche della finanziaria pagata, tutta o in parte, per l’acquisto della multiproprietà o quota vacanze”. Quando vi viene presentata una proposta allettante in questo ambiente, fate attenzione e fatevi controllare sia i documenti sia la serietà sia la veridicità di chi vi ha contattati.
I multiproprietari non riescono ad accettare che quanto hanno speso per una multiproprietà o quota vacanze non è stato denaro investito ma una somma perduta. Continuano a sperare in un guadagno cercando un compratore e finendo invece truffati due volte. Come i più incalliti giocatori d’azzardo che più perdono e più giocano per recuperare le perdite.
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