Bollette pazze. Da quelle dell’acqua con quasi 100 metri cubi chiesti in anticipo, a quelle del gas e dell’energia elettrica con richieste di denaro fatte dopo anni di chiusura del contratto. E’ una giungla quella in cui cercano di muoversi i cittadini tra costi sballati, contratti poco chiari e le tariffe da ”cartello” del mercato libero. Federcontribuenti ha messo a punto un servizio di tutoraggio gratuito dei cittadini in difficoltà nel districarsi tra le trappole del mercato delle utenze, a cui si sommano le già spinose questioni relative alle cartelle esattoriali e gli accertamenti fiscali.
“Giovedì scorso al polo del contribuente si sono rivolte alcune famiglie in difficoltà per bollette fuori ogni grazia di Dio – spiega Marco Paccagnella, presidente di Fedrcontribuenti – molti i casi eclatanti relativi ad anomalie delle bollette dell’acqua. Una famiglia si è vista recapitare una bolletta dell’importo di oltre 300 euro per consumi non ancora effettuati“. Disguido possibile a causa di stime errate del consumo dell’acqua a cui si somma “un metodo di autofinanziamento surrettizio delle aziende che erogano il servizio dell’acqua che in questo modo possono finanziarsi a tasso zero presso i clienti abbattendo l’indebitamento verso le banche”.
Nel caso di gas ed energia la storia è la stessa: conguagli recapitati a distanza di anni dalla chiusura del contratto, conteggi sballati e costi aggiunti indecifrabili. Si ricorda a tutti i cittadini che hanno gli strumenti per difendersi da questi abusi come anche dalle aggressioni delle società di recupero credito vere giungle zeppe di animali famelici”. Inoltre si sollecitano i cittadini a richiedere presso il Polo del Contribuente il diritto ai ‘‘bonus luce e gas’‘, in Italia 2 milioni di cittadini aventi diritto al bonus non lo richiede.
Non manca una nota nei confronti delle compagnie telefoniche, ”la fibra ottica nuova frontiera dell’offerta internet è attualmente presente in non più di 100 comuni italiani eppure, la fibra, viene messa in conto sulle bollette in tutta Italia. Restiamo maledettamente indietro in fatto di copertura del servizio internet nel Paese, anche se è passato qualche anno dai famosi lavori stradali per l’innesto della fibra ottica. Anche in questo caso il cittadino ha il diritto di farsi stornare somme per un servizio di cui non gode”.
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