Il decreto PNRR approvato in Consiglio dei Ministri il 26 febbraio 2024 interviene in materia di pignoramenti presso terzi, con una serie di modifiche che puntano ad accelerare i tempi di esecuzione per il recupero delle somme dovute dai debitori. Tra le novità previste dalla bozza in circolazione, si prevede che quando il creditore notifica l’ordinanza delle somme dovute dal terzo (ad esempio datore di lavoro/cliente del debitore), il creditore stesso alleghi una dichiarazione contenente anche i dati dell’Iban per effettuare il pagamento.
Nel direttivo nazionale di Federcontribuenti svoltosi il 1 marzo scorso, e’ stato approvato un documento in cui si evidenziano forti critiche al recente decreto Pnrr ora alla valutazione delle Camere in cui, come ha sottolineato l’avv. Monica Mandico presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Federcontribuenti, si pone come obiettivo quello di consentire l’immediato pagamento delle somme pignorate al terzo. ”Sebbene l’obiettivo dichiarato sia quello di velocizzare i tempi di esecuzione – si legge nel documento di Federcontribuenti – queste novità nascondono gravi insidie per i debitori che si trovano ad affrontare situazioni gravemente ingiuste. Nella prassi, un numero crescente di debitori – semplici consumatori – scopre di essere soggetto a pignoramento tardivamente, a procedura ampiamente avviata, senza avere opportunità di tutelarsi”.
Secondo l’avv. Mandico che ha redatto il documento ”ciò accade poiché gli atti vengono frequentemente consegnati alla casa comunale, rendendo difficile per i debitori agire tempestivamente con adeguate contromisure. Tali modifiche, si inseriscono in un contesto economico fortemente segnato dalle trascorse emergenze socio-sanitarie e dal perdurare delle difficoltà di inserimento lavorativo stabile, quindi, aumentano notevolmente le criticità a carico del debitore. A ciò si aggiunge che, la maggior parte delle operazioni di recupero crediti viene eseguita da società cartolarizzate che, in qualità di cessionarie degli istituti di credito, agiscono spesso senza alcuna legittimazione attiva”.
Alla stregua delle criticità finora rilevate, in conclusione, Federcontribuenti ”lancia un grido d’allarme per queste ingiustizie e invita le autorità competenti ad intervenire al fine di rivedere le misure introdotte dal decreto PNRR. E’ fortemente necessario tutelare l’equilibrio tra l’efficienza del recupero crediti e la protezione dei diritti dei debitori – conclude l’avv. Mandico – per evitare che l’accelerazione delle procedure si traduca in un aumento della vulnerabilità per i cittadini più esposti. E’ indispensabile modificare o emendare questa disposizione del PNRR che mette a rischio oltre 2 milioni di famiglie e di piccole e medie imprese già a rischio di sovraindebitamento”.
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