”Proponiamo un piano fattibile, per una pace fiscale equa e definitiva”. Inizia cosi’ la lettera inviata al viceministro Leo da Federcontribuenti sottolineando come ogni giorno l’associazione riceve ”decine di chiamate di cittadini e aziende che si trovano impotenti nell’affrontare i debiti erariali accumulati nel tempo, per cause spesso non attribuibili a loro stessi, bensì per cause avverse della vita di ogni giorno” fa presente Cosimo Lucaselli, responsabile rapporti con il Parlamento. Dai dati resi noti dall’Agenzia delle Entrate, il debito erariale ha raggiunto la ragguardevole somma di circa 1200 miliardi di euro, ricorda Federcontribuenti ”aumentato di circa 100 miliardi rispetto 2022. Secondo il nostro parere, e come dimostrato dai dati, i provvedimenti delle cosìdette rottamazioni, sono provvedimenti che non risolvono il problema del cassetto debitorio fiscale, in quanto, il contribuente, per onorare le rottamazioni, “anche se decennali”, dovrebbe generare nuovi introiti finanziari, per la propria azienda e la propria famiglia; cosa di difficile attuazione, in quanto, le aziende, dovrebbero programmare nuovi assetti aziendali, per ottenere nuovi utili, e onorare il debito fiscale accumulato.
Tale riassetto, richiederebbe nuovi ed onerosi investimenti, che certamente il contribuente dovrebbe affrontare con nuovo debito (accumulandolo a quello erariale)”. ”Le Istituzioni, dovrebbero – fa presente Federcontribuenti nella lettera al viceministro Leo – tenere in saggia considerazione, che in molti casi, il debito giacente presso l’Agenzia della Riscossione, è attribuibile a provvedimenti incoerenti adottati nel passato, dove milioni di contribuenti si sono indebitati sempre più, per l’alta imposizione fiscale e per i piani di rateizzazioni proposte dall’ex Equitalia, composti da circa il 30% del tributo dovuto, e il 70% di voci extra, che nulla avevano a che vedere con un rapporto razionale tra fisco e contribuente. Questo meccanismo perverso, non ha fatto altro, che togliere al contribuente, tutti gli utili che produceva negli annosi periodi che onorava la rateizzazione, generando nuovo debito fiscale, per il mancato versamento del dovuto corrente e causando, ripercussioni devastanti, sulla vita sociale delle persone, delle aziende e delle loro famiglie”.
Sarebbe opportuno, conclude la lettera, ”approvare una norma, che favorisca i contribuenti solvibili a pagare quel 20% dell’immobile, dando loro, una speranza di vita e una possibilità di liberarsi da tale condizione disagiante, sia per il morale che per la salute di tutta la famiglia. Tale istituto, correggerebbe anche, la illegittimità Costituzionale di pignoramento della prima casa, in quanto, in molti casi, è frutto dei risparmi di una vita, tutelati dall’art.47 della Costituzione dove il risparmio viene tutelato in tutte le sue forme” conclude Cosimo Lucaselli.
AIUTACI AD AIUTARE
Abbiamo rifiutato da sempre i finanziamenti pubblici previsti per le grandi Associazioni perché, la nostra politica, prevede di sedere al tavolo dei cittadini e non dei politici. Oltre all'assistenza e alla tutela in tutte e le sedi per quanto riguarda il diritto bancario, fiscale, tributario, commerciale verso contribuenti, utenti e consumatori il nostro impegno é anche di dotare i nostri iscritti di servizi importanti nel pieno rispetto del Codice del Consumatore.
Entra in Federcontribuenti e troverai un mondo di servizi, tutela e offerte senza sorprese.