
presidente Federcontribuenti
955 mila famiglie italiane sono senza lavoro e quindi senza reddito, in rialzo del 32,3%. In un solo anno le famiglie senza lavoro sono aumentate di 233 mila. Ed ecco come sono ripartite: 234 mila single, 183 mila monogenitore, 74 mila coppie senza figli e 419 mila coppie con prole, la disoccupazione giovanile (15-24 anni), a febbraio 2013, ha raggiunto il livello del 37,8% (record negativo). I Neet (Not in education, employment or training), cioè i giovani che non studiano, non lavorano e che non cercano un’occupazione sono arrivati a oltre il 22%.
Con questo pesante fardello ci apprestiamo a festeggiare il primo maggio, la giornata del lavoratori. Definire i numeri ed i dati visti come un bollettino di guerra è un accostamento che ben rappresenta la realtà. Ciò che posso affermare con certezza è che la crisi italiana non è finita, anzi continua e durerà per tutto il 2013 e sicuramente nel 2014. Il disprezzo politico nei confronti dei lavoratori, parliamo di piccoli imprenditori, commercianti, precari, quelli da mille euro al mese, è inaccettabile. Su queste spalle pesano i rigidi parametri decisi dalla UE, mentre la casta continua a rilasciare dichiarazioni penose quando è lei stessa a pesare sull’Erario. Ogni cittadino ha il diritto di lavorare e di vivere del proprio lavoro senza vedersi decurtare oltre il 60% del proprio guadagno. Abbiamo le risorse, le capacità, grandi margini di manovra per abolire l’Imu e abbassare il carico fiscale, misure che non vengono prese in considerazione in quanto, per attuarle, occorre colpire il clientelismo imperante, la casta e i suoi privilegi. La sfilza degli Enti pubblici inutili e un esempio imbarazzante.
Marco Paccagnella
Presidente Federcontribuenti