Banca distratta e compagna folgorata sulla via dei Testimoni di Geova hanno fatto un mix esplosivo per un ferrarese di 50 anni, Franco Piazzi, residente in provincia di Ferrara, assistito da Federcontribuenti in una battaglia quasi disperata contro la burocrazia. A denunciarne il caso il presidente nazionale di Federcontribuenti Marco Paccagnella, in contatto telefonico in queste ore con l’uomo, ex camionista, che si è visto crollare il mondo addosso a causa di una intricata vicenda iniziata anni fa a causa di una firma falsa, con cui la banca, a insaputa dell’uomo, ha aperto un conto corrente a cui aveva accesso la compagna.
“La mia convivente all’epoca era entrata nel giro dei testimoni di Geova, e dopo questa sua conversione il mio conto corrente, cointestato con la mia convivente, ne aveva risentito duramente. Avevo chiuso quel conto dopo essermi allontanato dalla mia dolce metà, ormai completamente fuori controllo, ma in banca mi sono ritrovato un altro conto aperto successivamente con una mia firma riconosciuta come falsa dal tribunale.
A causa di quella riapertura di un secondo conto mi sono trovato segnalato alla Banca d’Italia: nel giro di pochi giorni mi è stato revocato mutuo e e fido ed ho perso oggi pomeriggio la casa. Sono venuti i carabinieri ad eseguire il rilascio ed ora non so dove andare. Un immobile che valeva 450mila euro è andata all’asta per poco più di 45mila, ed io sono fuori casa, con i mobili in strada”.
L’associazione si sta occupando di trovare un tetto ed una sistemazione all’ex camionista, attualmente reimpiegatosi in agricoltura, e lancia un appello.
“Vorrei che di questo caso molto concreto si occupassero i parlamentari dell’Emilia Romagna – aggiunge Paccagnella – perchè in questa vicenda emerge un meccanismo che ha stritolato un povero cristo. Il mix micidiale di una religione molto esosa e una banca sorda e cieca hanno messo sul lastrico una persona onesta. Che questo avvenga nel silenzio più totale è inquietante”.