La Sisalpay assicura i suoi 325 mila clienti rimasti senza soldi, dopo il caso scandaloso Wirecard, che grazie alla scesa in campo di Banca 5 – Intesa Sanpaolo – verrà data loro la possibilità di trasferire il saldo su una nuova carta prepagata, emessa in partnership con Banca 5. Un piano da 20 milioni di euro, soldi dei consumatori italiani. I dubbi della Federcontribuenti: ”Wirecard era sotto accusa dallo scorso ottobre, il rapporto KPMG pubblicato da Wirecard il 28 aprile 2020 – contiene anomalie criminalmente rilevanti – possibile che le nostre Autorità non ne fossero a conoscenza? E perchè non sono stati avvisati i consumatori italiani? E cosa significa, parlando della Sisalpay, che verrà data la possibilità di trasferire i fondi? Che altre alternative avrebbero i consumatori? Il solito voucher di rimborso? Possibile che i nostri consumatori debbano sempre essere trattati per idioti?”. Sul Financial Time e su Spiegel mesi di accuse reciproche su Wirecard, l’italia perennemente ultima!
Monaco 28 aprile 2020.
Il pubblico ministero ha confermato la ricezione della denuncia penale, 40 pagine e 30 allegati per sospetto di infedeltà, nonché della presentazione errata dei bilanci e della manipolazione del mercato. I revisori scrivono “per quanto riguarda l’ammontare e l’esistenza delle vendite” dai rapporti commerciali tra le filiali di Wirecard a Dubai e in Irlanda e i partner esterni, KPMG “per il periodo dell’inchiesta 2016-2018 esiste un “ostacolo alle indagini”.
Federcontribuenti.
La Sisal è un colosso in Italia e se un colosso finanziario italiano si è fatto trovare tanto impreparato e ha dimostrato un attenzione tanto mediocre nei confronti dei suoi clienti italiani significa che, nessuno dei 26 milioni di italiani possessori di una carta prepagata con iban è al sicuro.
Il boom delle prepagata è presto spiegata: ” un conto corrente online costa fino a 60 euro in meno l’anno. Non hanno canone e molte hanno zero commissioni e in più la loro spinta è determinata dal bisogno delle banche tradizionali di tagliare gli sportelli per un più alto profitto. La banca del futuro non ha sportelli. Non ci pensiamo quasi mai, ma un conto corrente classico può costare in media per una PMI fino a 500 euro l’anno: tra canone fisso, canone per la carta di credito e di debito più un euro a versamento, più il costo per ogni singolo assegno e quasi 4 euro a bonifico è facile raggiungere la cifra record di 500 euro di spesa bancaria l’anno.
Anche sui mutui le banche online permettono di risparmiare in tassi fino a 70 mila euro per un mutuo trentennale di 220 mila euro.
Prima di abbandonare il contante lo Stato italiano deve sviluppare tecnologie informatiche più sicure.
”Pensiamoci, il caso Wirecard potrebbe essere il più classico dei Ponzi. Racimoliamo un tot a cliente, spostiamo, compriamo e poi crolliamo e chi rimborserà i consumatori? Abbiamo qualche dubbio anche per i tanti possessori di Sisalpay, aspetteremo qualche giorno ma intanto il nostro studio legale ha già affilato le unghie!
Su queste prepagate con iban molti si fanno accreditare lo stipendio e altri hanno per ora perso la cassa integrazione. Per non parlare dei pagamenti programmati. Considerato che la lotta all’evasione fiscale sembra voler passare necessariamente per la limitazione del contante in circolazione chiediamo che prima di qualche altro scandalo, il nostro governo, si metta a studiare una soluzione garantita al 100% e sicura per gli utenti. Poi perchè dobbiamo dare i soldi degli italiani a questi gruppi finanziari? Noi non siamo in grado di gestirli e investirli in casa nostra?