Pioggia di decreti ingiuntivi per i multiproprietari. Federcontribuenti: ”a raffica richieste di pagamento per diritti turnari vecchi di 15 anni”. Senza possibilità di rateizzare il Tribunale ordina il pagamento immediato. Consumatori sotto attacco, l’associazione invita i morosi a non perdere tempo.
Da settembre ad oggi sono arrivate un centinaio di richieste di aiuto da parte di italiani possessori di un diritto immobiliare sul territorio estero e che si son visti raggiunti da decreti ingiuntivi immediatamente resi esecutivi e senza possibilità di rateizzare mettendo a rischio pensioni, conti correnti e buste paga e molti vengono dalla Spagna.
Lo spiega l’avvocato Carla Favaron: ”la competenza è del foro di Maiorca perchè trattasi di diritto reale immobiliare sito in territorio spagnolo con contratto sottoscritto in Llucmajor – Maiorca con società di diritto spagnolo non operante in Italia. La legge iberica prevede, ex art. 1964 ultimo comma, un termine prescrizionale quindicennale per i soli oneri connessi a servizi comunitari corrisposti con cadenza annuale. Consumatori tratti in inganno perchè non informati a dovere delle conseguenze al momento della sottoscrizione del contratto, da qui la pioggia di decreti ingiuntivi che vanno dalle 7 alle 10 mila euro”. A differenza delle spese condominiali in Italia, dove la prescrizione è di 10 anni, con le multiproprietà estere non si può stare tranquilli per almeno 15 anni!
Non va meglio sul fronte Italiano per le multiproprietà rogitate site in centinaia di località di villeggiatura che vanno dalla Sardegna alla Puglia oltre le zone di montagna come Cervinia e Marileva e ancora tante altre, in molti casi il proprietario delle quote aveva smesso di pagare le spese condominiali, per il mancato interesse e uso del proprio diritto, con la speranza di farsi pignorare i millesimali della stessa, ma la scelta del bene da aggredire e della forma di pignoramento spetta al creditore. Probabilmente, verrebbero scelti altri beni di più immediata realizzazione, se non direttamente del loro stesso conto corrente bancario, che potrebbe essere «capiente» per una somma del genere.
Difficilmente verrebbe sottoposta a pignoramento la «quota temporale» della multiproprietà, per l’inesistente possibilità di collocazione sul mercato, specialmente all’interno di una procedura esecutiva.
Le multiproprietà sono allo scontro finale.
”Il 2021 sarà, secondo i nostri prospetti, l’anno conclusivo per tutti i proprietari di multiproprietà o certificati con diritto turnario rimasti incastrati dall’impossibilità sia di usufruire del diritto sia di cedere tale diritto, anche a causa dell’epidemia da Covid 19 e le maggiori spese richieste per la sanificazione dei locali. Tutti coloro e parliamo di migliaia di italiani, che non sono riusciti a pagare le spese di gestione perchè impossibilitati oppure perchè hanno tentato di cedere tale quota lasciando crescere le spese di gestione nella speranza di riavere indietro i soldi, stanno per ricevere tali decreti ingiuntivi e avranno solo 40 giorni di tempo per pagare altrimenti si vedranno pignorati. A loro diciamo di non attendere il decreto e di rivolgersi subito ad una associazione o professionista per liberarsi definitivamente di tale diritto o certificato evitando il pignoramento”. Federcontribuenti mette in guardia anche da ulteriori truffe: ”molti ci scrivono chiedendoci di vendergli la multiproprietà e a loro tutti spieghiamo sempre che non solo non esiste mercato perchè si è capito che la multiproprietà è solo un peso dai costi altissimi, ma che le società che promettono tale vendita nella realtà truffano i mal capitati dietro richiesta di un anticipo e dietro un appuntamento presso dei notai inesistenti”. L’unico modo per liberarsi dalle multiproprietà evitando decreti ingiuntivi è: ”se in possesso di rogito attraverso l’atto di un notaio, se in possesso di certificato attraverso l’iter predisposto da una associazione esperta nel campo. Non ci sono vie di fuga”.
È’ quindi sbagliato pensare che forse un giorno le multiproprietà torneranno a valere qualcosa, ”è un mercato completamente devastato e attendere senza pagare le spese di gestione e quanto altro rischia di trasformarsi in un decreto ingiuntivo”.
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