Il Fondo Atlante abborda le Casse Previdenziali in cerca di soldi per salvare le banche dietro l’illusione di un profitto che non ci sarà . Federcontribuenti: ” l’INPS per giocare allo stesso gioco si è trovata in profondo rosso con il risultato di avere pensioni da fame e poche certezze per il futuro”. Banca Veneto, BPVI, e banca Marche e un terremoto giudiziario nei confronti degli ex dirigenti che hanno dato soldi ad amici di salotto e alle loro mogli.
”Parlare di crediti inesigibili è sbagliato, abbiamo i nomi dei dirigenti di banca che hanno concesso prestiti ad occhi chiusi ad un elenco di beneficiari; imprenditori che a loro volta, con le proprie aziende hanno oliato qualche partito, qualche deputato, qualche membro del cda. Ad una famiglia tolgono la casa, ad un piccolo artigiano il capannone, all’illustre imprenditore trasformano il debito con la banca in credito deteriorato”
Cosa ci faranno con questi pacchetti di debiti inesigibili? Li venderanno alle Casse previdenziali
Atlante ha bussato alle porte dell’ENPAM proponendo l’acquisto di un pacchetto di crediti deteriorati di Monte dei Paschi di Siena, cosa sta accadendo dietro il grande sipario propagandistico?
”Le banche devono per forza di cose liberarsi dei crediti deteriorati, crediti che ricordiamo sono un peso morto perchè non più recuperabili, – spiega Marco Paccagnella di Federcontribuenti -, le banche non si liberano di crediti recuperabili, ma solo di quelli irrecuperabili. Il fondo Atlante sta razziando denaro in giro tra fondazioni e Casse Previdenziali e qualche Cassa ha già abboccato”.
Tra le Casse c’è già chi ha deliberato in favore della proposta di Atlante, ed è l’ENPAM, (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Medici), fondazione senza scopo di lucro ( quindi parlare di profitto ai propri iscritti è doppiamente scorretto ).
Cosa dicono le Fondazioni chiamate da Atlante ad appoggiare l’iniziativa di acquistare pacchetti di crediti deteriorati?
”Secondo quanto detto loro dai vertici di Atlante, si tratta di un investimento che porterà loro un bel profitto una volta recuperati i crediti acquistati, se fosse così semplice le banche interessate avrebbero già avviato il recupero credito, cosa che fanno puntualmente con tutti quei cittadini e piccoli imprenditori caduti in miseria. Questi sono crediti inesigibili, ecco perchè tossici, sveglia!”
Pacchetti di debiti delle banche comprati ad un prezzo inferiore, cioè le banche verranno pagate per liberarsi di errori e scandali e attività illecite. Leggiamo da un comunicato ENPAM: ” per fare un profitto non è necessario ottenere indietro tutti i soldi che la banca aveva prestato originariamente: basta che l’importo recuperato sia superiore al prezzo pagato per acquistare il credito. Ad esempio: se la banca ha concesso un prestito di 1.000 e compro il credito per 300, se ne recupero 400 vuol dire che alla fine ho riavuto i soldi investiti e in più ho guadagnato 100”.
”L’invito che rivolgiamo come Federcontribuenti e studiosi del sistema delle sofferenze ai consigli di amministrazione delle Casse è di restare fuori da questa roulette russa’‘.
Anche la Cassa Forense sembra intenzionata ad appoggiare l’iniziativa messa in piedi per salvare MPS. Chi garantirà le eventuali e sicure perdite dei fondi pensionistici?
Il sistema bancario non regge e le sofferenze aumentate pesano come macigni che rotolano senza freni verso il cimitero economico. ”Insistono nel perseguire la strada del salvataggio di Stato senza prima varare norme e decreti di garanzia per l’economia locale, una strategia kamikaze. Le banche possono anche ricevere gli aiuti di Stato ma lo stesso deve obbligarle a rilasciare ossigeno, liquidità, alle piccole imprese, intendiamo un vero e proprio baratto: – qui la pezza e qui il sapone -. Dare soldi pubblici per comprare le sofferenze bancarie significa togliere soldi per abbassare il carico fiscale e lasciare le PMI nella bocca dello squalo senza protezione ottenendo in cambio vera e propria carta igienica. I nostri punti rimangono i medesimi: individuare con una commissione parlamentare i vari dirigenti responsabili del collasso, punirli spogliandoli dei beni guadagnati distruggendo la banca, risarcire i risparmiatori e ripianare la banca obbligandola ad adottare le imprese locali con termini e requisiti rigidi”.
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