La permuta della multiproprietà sfocia in un procedimento penale. Federcontribuenti: ”il procedimento è patrocinato dai nostri legali, gli avvocati Lida Falcioni e Fabiano De Santis. Sul banco degli imputati un gruppo di soggetti senza scrupoli che operava su Assisi. Lo dedichiamo ai tanti che, nel corso degli anni, hanno tentato di screditare il nostro operato in tema di tutela dei diritti dei multiproprietari. Il processo è stato rinviato per il prossimo 16 aprile 2020. Consigliamo a tutti coloro che siano stati coinvolti in questa vicenda di contattarci al più presto per essere tutelati dai nostri legali tramite la costituzione di parte civile nel procedimento in corso”.
Gli imputati hanno operato per anni, sotto la copertura di diverse società, al fine di liberarsi di quei beni che avrebbero potuto essere aggrediti in caso di accertate responsabilità a carico dei soggetti stessi. La nota degli avvocati della Federcontribuenti: ” a seguito dei numerosi esposti presentati nel marzo 2013 presso la competente Procura di Perugia, gli Inquirenti, guidati dal PM Dott. Formisano, hanno operato con grande zelo e dedizione per smascherare il disegno criminoso perpetrato ai danni di numerosissimi multiproprietari, e nel corso delle indagini preliminari è stato disposto il sequestro conservativo dell’immobile “Caberto II in Bastia Umbria, formalmente di proprietà di altra società (Caberto S.r.l.)”. All’udienza preliminare del 13 novembre 2019, ” tutte le persone offese da noi patrocinate sono state ammesse alla costituzione di parte civile, assicurandosi così la possibilità di ottenere il dovuto risarcimento, una volta accertate, tramite il procedimento penale, le responsabilità a carico degli imputati ”.
Cosa veniva promesso ai multiproprietari coinvolti?
”Proponevano ai malcapitati la permuta della loro multiproprietà con un nuovo prodotto, situato ad Assisi, garantendo da contratto una rendita annua in caso di inutilizzo, e, soprattutto, il riacquisto della stesso ad un prezzo molto vantaggioso per il cliente, decorsi solo 12 mesi dall’iniziale operazione di permuta. Naturalmente niente di quanto stigmatizzato dal contratto è stato rispettato, e i malcapitati si sono trovati a dover far fronte a continui esborsi richiesti dalla società (costi di traduzione in lingua straniera del titolo prima, costi per l’emissione del certificato poi, costi per la famigerata procura notarile a vendere, per la regolarizzazione amministrativa della pratica e via discorrendo), senza mai ottenere nulla in cambio”.
Conclude la Federcontribuenti.
”Sono anni che subiamo un sistematico attacco, ci hanno provato anche con Striscia la Notizia, senza mai riuscire davvero nel loro intento, impedirci cioè di portare avanti la battaglia di tutela dei diritti di tutti i multiproprietari. Sono anni che denunciamo questo ambiente fuori da ogni normativa che grazie al buco legislativo, Nazionale ed Europeo, ha permesso di stritolare i malcapitati tra contratti strappati in maniera subdola e l’impossibilità di liberarsi dal vincolo contrattuale con tutti i costi annui a cui sono costretti. Questo procedimento penale sarà la nostra rivalsa verso tutti i venditori di fumo che fanno da scudo alle società che vendono le multiproprietà e che lucrano sul bisogno dei tantissimi consumatori di svincolarsi dal proprio incubo”.
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