Pino Masciari, imprenditore di legalità, come lui stesso si definisce, è un ex imprenditore edile calabrese, “Principale Testimone di Giustizia” riconosciuto.
Le sue vicende risalgono al lontano 1997 quando, per opporsi alla ‘Ndrangheta, fu costretto a scappare con sua moglie e i loro due bambini lontano dalla sua Calabria. Da quel momento in poi è diventato un fuggiasco, un testimone di giustizia scomodo, un uomo senza patria e senza casa.
Di certo non è stato semplice vivere così, soprattutto perché le falle nel sistema di protezione testimoni sono tante, e la cosca calabrese, negli anni, ha mostrato di non essersi dimenticata di lui. Dalla sua fuga ha iniziato una nuova vita, è diventato baluardo, scudo, scettro e spada per tutti gli imprenditori che ogni giorno sono costretti a chinare la testa davanti ai soprusi, o a denunciare, come fece lui.
Nel 2013 diventa Presidente Onorario della nostra Associazione, FEDERCONTRIBUENTI Italia, poiché ha molto in comune con la nostra battaglia: “la lotta alle mafie come la lotta per i diritti dei contribuenti fanno parte dello stesso desiderio, giustizia sociale.”
Purtroppo, apprendiamo con immenso dolore che in data 15 ottobre del corrente anno, il prefetto di Torino gli ha notificato la revoca della scorta, agìta dal Ministero dell’Interno (Dipartimento di Pubblica Sicurezza). Dopo 25 anni di “deportazione”, come lui stesso la definisce, è ormai arreso al suo destino: abbandonato dallo Stato per cui ha denunciato e lottato. Battersi per i valori costituzionali, per la giustizia, per la tutela di tutti coloro che non ce l’hanno fatta ad avere il suo coraggio, e per coloro che un domani potrebbero averlo, non è abbastanza per questo Paese.
A nulla sono serviti gli appelli dei vari comuni, piemontesi e non, per far sì che ci fosse una rivalutazione del suo stato di rischio effettivo. Anzi, in più contesti è stato oggetto di scherno: “tanto ormai l’ndrangheta si è dimenticata di te!”, come disse qualcuno in tribunale.
Così è forte la tentazione di tornare nella sua terra, respirare l’aria di primavera, camminare per le strade che l’hanno visto nascere e crescere, e magari anche morire, tanto a chi importa? Se qualcuno denuncia la collusione Stato-Mafia, tanto vale che se la scavi da sola la tomba, perchèP è solo questione di tempo.
Morire da eroi o da esiliati? Poco importa, l’importante è restare fedele ai propri principi, chiudere gli occhi sapendo di aver lasciato tanto a molti, e di non averli mai chiusi dinnanzi alla mano matrigna che strangola piccole realtà dimenticate dallo Stato.
Saremo sempre dalla parte dei buoni, dei giusti, dei coraggiosi, dei dimenticati, degli abbandonati.
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