Con il termine anatocismo bancario viene indicato il fenomeno del calcolo degli interessi sugli interessi maturati.
L’anatocismo rappresenta un istituto giuridico disciplinato dall’art. 1283 del Codice Civile il quale prevede che “in mancanza di usi contrari, gli interessi scaduti possono produrre interessi solo dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla loro scadenza, e sempre che si tratti di interessi dovuti almeno per sei mesi”.
Le banche negli anni hanno applicato questo istituto in modo illegittimo, in quanto capitalizzavano trimestralmente interessi contrattuali e su questi venivano calcolarti ulteriori interessi in conseguenza del proseguo del rapporto.
L’uso bancario di calcolare gli interessi sugli interessi è stato riconosciuto dalla stessa Corte di Cassazione con la sentenza n. 21095 del 4 novembre 2004 illegittimo in quanto le clausole che stabilivano questa capitalizzazione non rispondevano ad un uso normativo, ma negoziale e quindi in contrasto con i principi sanciti dal nostro ordinamento.
Nonostante i tentativi da parte del legislatore di limitare temporalmente la possibilità di poter far valere da parte dei correntisti il loro diritto di ottenere la restituzione di queste somme versate illegittimamente alle banche, la Corte Costituzionale con sentenza 78/2012 ha sancito che il termine per richiedere la restituzione di quanto versato indebitamente decorre dalla data di risoluzione del rapporto con la banca o dal momento del pagamento solutorio finalizzato alla copertura del passivo e si prescrive in 10 anni.
Il correntista quindi potrà richiedere alla banca la restituzione delle somme così versate quando con questa sussistevano contratti di affidamento in conto corrente, per sconto di effetti, portafoglio s.b.f., anticipi su fatture, riporti, anticipazioni garantite etc..
Per fare un esempio pratico: su un fido di € 10.000,00 gli interessi trimestrali applicati potrebbero essere di € 250,00. La banca dopo tre mesi non fa più il calcolo su € 10.000,00 ma su € 10.250,00.
L’anatocismo è quindi una pratica vietata dalla legislazione italiana e per questo motivo, Federcontribuenti mette a disposizione ai suoi associati lo studio di fattibilità gratuito ove poter appurare se esistono interessi anatocistici.
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