Taglio al bollo auto per chi inquina. Federcontribuenti: ”costa meno inquinare che salvarci la pelle. Incentivati 4 milioni di automobilisti a tenersi una macchina che ha 20 o anche 30 anni”. Il bollo auto vale 5,9 miliardi di euro l’anno che finiscono nelle casse regionali come addizionale IRPEF per le spese legate alle infrastrutture, trasporti e servizi pubblici. Il decreto semplificazioni verrà discusso in aula oggi.
L’abolizione del super bollo è a firma del senatore De Bartoli che ha già provveduto a presentare un emendamento di modifica al testo della Legge di Bilancio 2019 per abolire la tassa introdotta da Monti per i veicoli di potenza superiore ai 185kw definita anche tassa sul lusso.
L’attuale governo pensava all’Ecotassa per colpire le auto inquinanti e anche meno sicure perché sprovviste di tutti quei sistemi elettronici che spesso fanno la differenza tra la vita e la morte. Una manovra attaccata da tutti poiché metteva a rischio l’economia di chi soldi per una auto nuova di certo non li ha. In gioco anche un investimento pari a 5 miliardi di euro messo in campo da FCA che in Italia vende ogni anno mezzo milione di vetture.
Cosa è successo poi?
A forza di rincorrere gli elettori si sta mettendo a ferro e a fuoco un intero Paese. Criticata da tutti si è capovolta la linea politica e ora i veicoli con un semplice certificato di rilevanza storica avranno diritto a beneficiare del taglio sul bollo; circa 4 milioni di automobili e mezzo milione di due ruote con immatricolazione a partire dal 1989.
Come aiutare l’ambiente e gli automobilisti che non hanno soldi?
”La salute è primaria e lo smog prodotto dall’inquinamento delle auto ogni anno miete 90 mila vittime tutte concentrate nelle grandi città. Dobbiamo proibire alle auto con più di 10 anni l’accesso alle città; dobbiamo incentivare l’acquisto di auto nuove eliminando il bollo per i primi 5 anni e aumentarlo per le auto più vecchie o di lusso e obbligare la scatola nera, con un taglio del 30% sulla RCA”.
Un costo sociale.
”Tra smog e vittime di pirati il costo è decisamente più alto in termini di vite umane e ci sembra esagerato lasciare 5,9 mld di euro alle Regioni. Pensiamo – conclude la Federcontribuenti – si debba destinare la metà di questo tesoretto all’acquisto di auto nuove volte ai redditi non superiori ai 30 mila euro l’anno. Occorre superare la paura di perdere gli elettori e iniziare un percorso volto alla giustizia e alla difesa delle vite umane”.
La considerazione del presidente Marco Paccagnella: ”Le auto che inquinano devono pagare una tassa più alta a coprire gli incentivi per le auto meno inquinanti e più sicure e che non superino i 30 mila euro di costo e mantenere un bollo più alto per macchine di cilindrata superiore ai 185kw. Studiare un piano nazionale riguardante la rimodulazione dei mezzi pubblici all’interno delle città metropolitane affinché tutti abbiano la possibilità di lasciare l’auto fuori l’ingresso della città potendo contare su un trasporto pubblico efficiente senza emissioni e funzionante ogni santo giorno”.
Se non sappiamo da dove partire prendiamo ad esempio città come Londra o la Germania che in fatto di trasporti pubblici son anni luce avanti a noi.
Abbiamo a più livelli Enti pubblici e privati che spendono soldi sognando un Paese più green e un ambiente più sano; spendiamo soldi per studiare nuovi modelli di energia pulita; scendiamo in piazza per terre, acque o mari avvelenati e poi?
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