La Federcontribuenti, non soddisfatta delle tante notizie che circolano su Equitalia e sul discorso della riscossione in generale, conia un nuovo termine: RISCOSSAGGIO = dal latino EXACTIO (riscossione) e COLLYBUS (aggio, guadagno sul cambio di monete ).
Il recupero crediti negli ultimi anni, specie con l’avvento di Equitalia, è diventato un vero business, qualcosa su cui lucrare: aggio, guadagnare sul cambio di moneta. Nel sistema attuale si acquista un debito e ci si specula sopra. L’intento è quello di accostare al percorso della difesa legale, riconosciutissima nelle sedi tributarie, un attacco mirato contro Equitalia e contro il suo sistema, per questo il neologismo che calza a pennello: riscossaggio.
L’aggio, il compenso che spetta per legge all’agente della riscossione sul tributo iscritto a ruolo sarà ridotto di un punto per i ruoli emessi a partire da gennaio 2013: la riduzione potrebbe scendere di altri 4 punti percentuali, ad una condizione, che Equitalia SPA presenti, entro il 30 novembre 2012, un piano di riduzione dei costi. È quanto è sancito dal decreto legge 95, spending review approvato giovedì dal consiglio dei ministri e pubblicato sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 156 del 6 luglio 2012. Nella Manovra Monti, dl 201/2011 l’obiettivo era far sparire l’aggio e assicurare alla società di riscossione l’attribuzione di costi fissi a fronte della presentazione di un bilancio certificato. A stabilire il tutto un decreto annuale del ministero dell’economia che ancora non è stato emanato: «Ferma restando la diminuzione sui ruoli emessi dall’1 gennaio 2013 di un punto della percentuale di aggio sulle somme riscosse sono destinate alla riduzione fino a un massimo di ulteriori 4 punti percentuali, dello stesso aggio. Il citato decreto stabilisce le modalità con le quali al gruppo Equitalia spa è comunque assicurato il rimborso dei costi fissi di gestione risultanti dal bilancio certificato». La Federcontribuenti è convinta, alla
luce di quanto esposto che l’art. 17 presenti profili di illegittimità costituzionale perché: c’è una sproporzione non giustificata tra l’aggio dell’1% e del 9% (8% per i ruoli emessi a partire da gennaio 2013) a seconda della spontaneità o meno del pagamento a mezzo ruolo; il limite di pagamento dei 60 giorni non tiene conto della sospensione feriale dei termini per proporre ricorso;
l’aggio al 9%, senza alcun limite annuo, a carico integrale del debitore-contribuente, è previsto in caso di mancato pagamento entro 60 giorni, ma il mancato pagamento può dipendere dalla sospensione della riscossione a cura del giudice tributario o della stessa Amministrazione finanziaria, per cause di forza maggiore (art. 6, comma 5, D.Lgs. n. 472/1997) o per obiettive condizioni di incertezza sull’applicazione della norma tributaria, art. 9, Legge n. 212 del 27 luglio 2000 – Statuto dei diritti del contribuente dimenticato dal legislatore; accertata mancanza di liquidità, ( in questo senso molte le sentenze che assolvono il contribuente dall’aggressione del riscossaggio ). Con il nuovo sistema, il contribuente si trova in una situazione di morosità già nel momento in cui l’avviso di accertamento viene affidato all’agente della riscossione, ritenendo per tanto di poter mettere integralmente a suo carico l’aggio. L’aggio come viene determinato considerato che i costi vivi per eseguire la riscossione restano invariati?
Il riscossaggio, così come architettato rappresenta non solo una gravosa forma di guardagno, ma, una tutela per l’agenzia stessa che non rischierà mai di fallire perchè pur con un guadagno del 9%, non è detto che Equitalia riesca a bilanciare i propri conti; le perdite di Equitalia devono essere ripianate dai soci, cioè dall’Agenzia delle entrate ed INPS, e quindi i costi fissi del servizio di riscossione possono finire a carico della collettività. In attesa che la Corte Costituzionale intervenga, il legislatore potrebbe modificare l’art. 17, D.Lgs. n. 112/1999, senza dimenticare che il sistema di riscossaggio sono direttamente attribuite all’Agenzia delle entrate, con sensibile risparmio dei costi (art. 97 della Costituzione).
Le urgenti modifiche legislative che Federcontribuenti propone: aggio all’1% quando il pagamento è spontaneo; stop al conteggio dell’aggio e degli interessi quando il pagamento è stato sospeso dal giudice tributario (art. 47, D.Lgs. n. 546/1992) o dalla stessa Amministrazione finanziaria o locale o previdenziale, oppure in caso di forza maggiore o in caso di obiettive condizioni di incertezza sull’applicazione della norma tributaria o previdenziale o dei tributi locali; fissare l’aggio al tetto massimo del 4%; rateizzare gli importi tenendo conto del reddito del contribuente. Un modo per contrastare una situazione che, sul versante della riscossione, sembra un paradiso per chi può nascondersi, e un inferno per chi è invece esposto ad una azione esecutiva inesorabile ma non adeguata per stanare i furbi.
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Matteo Giardino
Equimafia SPA