Stamattina, nella sede veneta della Federcontribuenti, c’è stata la conferenza stampa sul caso del bambino conteso dai genitori. La storia del piccolo Leonardo, il bimbo di Cittadella conteso tra i genitori separati che nei mesi scorsi venne prelevato, in esecuzione di un provvedimento giudiziario, dalle forze dell’ordine a scuola per essere affidato a una casa famiglia. La prima sezione civile della Cassazione ha infatti accolto il ricorso presentato dalla mamma e annullato il decreto emesso dalla Corte d’appello di Venezia nell’agosto scorso. Ad occuparsi della vicenda del bambino di 10 anni sarà ora la Corte d’appello di Brescia. La Cassazione ha ritenuto fondate le critiche sulla validità scientifica della Pas, sindrome di alienazione parentale. Sembra che i vari tribunali fatichino a trovare una soluzione per questo figlio che, diciamolo, è la più grande vittima. Ecco le dichiarazioni rilasciate stamane dal papà di Leonardo: “La sentenza della Corte di Cassazione ha riportato la situazione allo stato precedente: io non posso più vedere mio figlio pur avendone la potestà genitoriale esclusiva. Il bimbo è stato reso di nuovo orfano del padre. Non credo che questo faccia bene al bambino”. “La mia situazione è paradigmatica – ha proseguito – in Italia ci sono migliaia di genitori in gran parte padri che sono nella mia stessa situazione: vengono eliminati completamente dalla vita dei loro figli”. Il padre del piccolo ha poi proseguito: “È dal giorno della sentenza della Cassazione che non vedo più mio figlio, non so dove sia e lui che aveva ritrovato un padre, non ce l’ha più. Mio figlio non ha potuto nemmeno salutare gli amici che si era fatto a scuola, i compagni della comunità, i nonni e gli zii paterni”.
L’uomo ha poi tenuto a precisare alla stampa: “Il bambino non è conteso, io mi sono impegnato come padre a dare una situazione serena a mio figlio perché abbia due genitori, tutto questo con la sentenza è venuto meno”. “Attorno a mio figlio c’è una strategia della manipolazione: la Pas, ossia la sindrome da alienazione parentale, è un fatto assodato dalle 4 sentenze del Tribunale dei minori e dal rapporto ritrovato tra padre e figlio che c’è stato da ottobre alla scorsa settimana. Mio figlio stava con me il più possibile, era gentile, sereno ed era tornato a chiamarmi papà. Prima di ottobre, lo scorso anno – ha aggiunto – mi aggrediva a calci e pugni perché viene nutrito, non solo dalla madre, ma anche dal suo entourage nell’odio verso il padre. Mi chiedo come possa crescere in maniera equilibrata in questa situazione”, ha concluso. La posizione della Federcontribuenti è quella di difendere il diritto di ogni bambino di poter vivere avendo al proprio fianco, entrambi i genitori. Questo padre e questa madre devono essere aiutati in questo senso.
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